Ciò Che Sono Io
Ho una vita intellettuale, amo meditare
La mia vita personale ne è soltanto una base
E se la forza mentale ha ancora da dare
Sperimenta, lasciati andare
Sono incoerente se rido e poi piango
Siamo prese di corrente: alimentiamo l’un l’altro
Credi sia possibile un salto di rango?
Un passo alla volta ci arrivi, stai sperimentando
Serve l’indipedenza
La consapevolezza toglie il peso all’apparenza
Lo faccio soprattutto per la mia salvaguardia
Dipendo da persone e ciò mi fa mancar l’aria
Non cerco verità assolute, risolutive
Ma domande che mi spingano a risposte più esaustive
Rifletto su me stesso, do orecchio alla coscienza
Io creo non scopro niente, quello lo fa la scienza
Disprezzami pure tanto il parere non è il mio
Venerami pure puoi vedermi come un Dio
Ma alla fine ciò che conta è ciò che penso io
Quel che sento mio, ciò che sono io (ciò che sono io)
Chi è fedele a se stesso ne gioverà
Sarà vero con se stesso e poi con gli altri e seguirà che
Non ricerca più la verità per vanità
Ma cerca libertà spirituale per un aldilà
Mastica la vita magica matita
E dammi soluzioni per la meta tanto ambita
C’è un collegamento anche tra inferno e paradiso
Se un angelo inciampa può diventar Lucifero
Un tempo avevo fantasia, plasmavo il mondo intero
Non avevo coraggio ma ero sempre sincero
Ma chi diventa grande impara la finzione
E si distingue una maglia dall’altra dal suo colore
Perciò io mi inginocchio, sarò per sempre grato
Alla testa che col tempo ho programmato
A chi mi ha formato, chi mi ha educato
Vivo il presente e proietto il futuro con il passato
Disprezzami pure tanto il parere non è il mio
Venerami pure puoi vedermi come un Dio
Ma alla fine ciò che conta è ciò che penso io
Quel che sento mio, ciò che sono io (ciò che sono io)
Nella società degli uomini meglio si sta
È per ciò che si avvalora di più questa
Libero di stare nella regola
Libero di stare qua
E mentre marci verso il punto che è la fine
Forse un giorno ti sei chiesto “in tutto questo chi decide?”
Sì! Ma poi non ho risposto
Credevo in una cosa ma credevo anche all’opposto