Punta alla foresta

Primavera nera

un occhio si scioglie

dentro pozzanghere di illuso baleno.

Qualcuno sbadiglia di fronte ad uno specchio frantumato

che riflette una noia incastrata in una favola dalla morale scaduta.

Un coro di voci afone

dipinge angoscia e polvere

e lingue bucate che strisciano moribonde.

Non c’è ritmo

avanti e indietro in questa stanza

non c’è ritmo.

Le parole potate

arterie circensi che pulsano a intermittenza

il fegato messo ad asciugare

e nell’altra stanza

burattini predicono il futuro

veggenti in una nebbia di verità potate

e che senso avrebbe avere le gambe

se poi non le portiamo lontano?

Ogni alba ed ogni tramonto vanno conquistati

i piedi devono commuoversi … invece

ci si perde dalla parte sbagliata dell’orizzonte

la meraviglia è esattamente quella che recita il copione.

L’urlo di Moloch

ricordi come faceva?

Moloch i cui occhi sono mille finestre cieche!

L’iride, l’abbraccio,

la testa dentro a un secchio

morti dentro una sfera di cristallo

dei sfocati e messi al bando

ed io voglio dire

cristo santo cazzo!

La beatitudine è un ombrello chiuso

che lascia passare la pioggia.

Com’è che un orgasmo indossa una maschera?

Fogli bianchi

fogli bianchi come libellule

fogli bianchi come il mare

fogli bianchi che evadono dalle case

fogli bianchi come le dita

apri la gabbia e punta alla foresta.

AUTORE: Sergio Valsecchi
Equilibrista Instabile
Il nuovo libro dell'Equilibrista Instabile

La storia di un ragazzo che attraversa la vita di ognuno di noi: fronteggia i condizionamenti sociali, le influenze mediatiche, i dubbi e le paure che tormentano tanti, cerca la propria strada cambiando posto di lavoro o luogo in cui vivere, provando diversi sentieri senza mai accantonare il proprio sogno.